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Commesse di profumeria – quelle che tutte odiano

Categoria di commesse tra le più detestate in assoluto, ci sono loro, quelle della profumeria. Che siano di Kiko, Sephora o altro negozio, la maggior parte delle persone le evita come la peste nera, negando loro anche un saluto, manco potessero con questo trasmettere l’HIV!

Sulle commesse di profumeria si legge di tutto e di più, c’è chi le considera invadenti, chi fastidiose, e peggio ancora maleducate o ignoranti, ma i clienti come sono? Ve lo racconto in questo post dal mio punto di vista, quella di una beauty consultant e non solo.

In profumeria, in particolare in quelle delle grandi catene, ci sono diverse figure professionali che svolgono diversi ruoli e non tutte fanno parte dello staff del negozio. Qui vi racconto quelli che ho rivestito io descrivendo com’è avere a che fare con i clienti in base al tipo di lavoro svolto.

La consulente fragranze

Oltre alle commesse del negozio, in particolare nei weekend e nelle profumerie di una certa importanza, troviamo l’hostess o consulente fragranze che si occupa di accogliere i clienti e presentare un nuovo profumo, questa figura inoltre consiglia la frangranza più adatta in base al gusto del cliente e sa indirizzare al meglio se si deve acquistare un profumo da regalare.

consulente fragranze

L’hostess è facilmente individuabile, indossa un completo total black, accoglie i clienti sempre con un sorriso e ha una fragranza pronta da vaporizzare e spesso si trova subito all’ingresso del negozio.

Di tanto in tanto anche io ho ricoperto questo ruolo ed è quello che più detesto, si sta in piedi tutto il giorno a spruzzar profumi e si torna a casa con il naso e i vestiti impregnati di una ventina di profumi diversi e spesso si rimedia anche un forte mal di testa derivante dall’esposizione prolungata agli odori intensi. Talvolta ho dovuto vaporizzare profumi così forti che mi hanno causato nausea, ricordo che anni fa feci l’hostess per Kenzo, nonostante il Flower by Kenzo sia un profumo che gradisco, l’esposizione continuata per 8 ore a quel profumo mi fece tornare a casa nauseata, mi sentì davvero male tanto da dover saltare la cena.

Oltre che tornare a casa che si profuma più di una prostituta, fare l’hostess è davvero difficile e mette a dura prova anche la persona più solare del pianeta. Quando sei in profumeria con questo ruolo ti ritrovi ad aver a che fare con tante persone che ti ignorano e ti scansano. Forse molti credono che la boccetta di profumo che abbiamo in mano contenga gas nervino e per questo si rifiutano di provare quello che proponiamo, c’è da dire che in tanti credono che spruzziamo il profumo addosso ma non è così, la fragranza viene vaporizzata sulla pelle solo su richiesta del cliente, noi infatti usiamo i cartoncini di prova. La cosa che più dà fastidio, facendo questo lavoro e in generale anche gli altri in profumeria, è vedere che la gente difficilmente risponde al saluto.

Molti al tuo gentile buongiorno, ti guardano in faccia e ti ignorano come a dire ti ho sentito ma me ne fotto, altri invece sono ancora più maleducati e talvolta mi è capitato di vedere gente che appena notava la boccetta, alzava le mani e mi diceva di non spruzzare, in tono per niente cortese.

Quando sei un hostess in profumeria, sei l’ultima ruota del carro, in alcuni negozi ti fanno stare addirittura all’esterno e non ti fanno entrare in negozio, quando va bene l’esterno corrisponde a una corsia del centro commerciale ma se la profumeria è su strada, ecco che lavorate all’aperto!
Io non ho mai lavorato per strada come hostess, se me lo avessero imposto al momento di entrare in profumeria, me ne sarei andata… fuori ci stanno i cani, perdinci!

La consulente frangranze in genere ha un minimo di vendite da fare, molto spesso quel numero non si raggiunge e talvolta in alcune profumerie il personale ti invita a fare di meglio o in alternativa ti mandano a casa, insomma nella maggior parte dei casi sei pressata a vendere. Nonostante questo difficilmente ho conosciuto ragazze che risultavano pesanti nei confronti dei clienti, solo in alcune occasioni ho notato qualche hostess insistente ma in generale la categoria non merita di essere odiata così tanto.

In definitiva il lavoro della consulente fragranze non è particolarmente stancante, anche se 8 ore in piedi ferme ad un posto non sono tutta sta allegria, ma è emotivamente pesante per il contesto in cui si lavora e per la maleducazione dei clienti, incontrare persone educate è veramente difficile e ciò è estremamente demotivante.

La beauty promoter

Questa figura in genere si trova nelle corsie dei cosmetici dei grandi ipermercati. La promoter che si incontra nel reparto beauty del supermercato è una figura esterna e in genere propone buoni sconto e regala gadget a chi acquista un determinato marchio. I brand che utilizzano le beauty promoter sono quasi sempre del gruppo L’oreal che comprende i marchi L’oreal, Garnier e Franck Provost.

beauty promoter

La beauty promoter oltre a offrire sconti e regali, consiglia al meglio su creme e prodotti del brand che possano soddisfare le esigenze del cliente. Ho lavorato molto spesso come beauty promoter e non mi dispiace affatto come lavoro. Mi trovo a mio perfetto agio tra creme e cosmetici e in genere si ha un buon dialogo con le clienti che quasi sempre ascoltano volentieri i consigli su l’utilizzo dei prodotti.

Ovviamente anche in questo lavoro si incontrano tantissime persone maleducate, anche qui pare che rispondere ad un saluto costi, in più alcuni credono che dietro a un buono sconto o un gadget in omaggio si nasconda chissà quale magagna. Quando offri uno sconto o un omaggio, alcuni li rifiutano pur avendone diritto (in genere gli sconti si hanno per l’acquisto di più prodotti) perchè credono che sia una fregatura e ti guardano come se tu fossi una ladra che vuole derubarli, non capiscono ovviamente che ci perdono loro perchè è tutto assolutamente gratis. Per fortuna queste persone sono poche, inutile dire che al rifiuto rispondiamo con un sorriso e un gentile “non si preoccupi” ma intanto pensiamo “che gran coglione!”.

Fare la beauty promoter negli impermercati mi piace abbastanza soprattutto perchè si lavora in totale autonomia, a differenza delle profumerie qui nessuno ti sta addosso, nessuna pressione sulle vendite e totale libertà su come gestirsi le pause. E’ così che lavoro meglio e rendo sicuramente di più.

La beauty consultant

La beauty consultant è la consigliera di bellezza che si occupa di creme e make up. E’ una figura che oltre che nei negozi, ritroviamo anche nel privato come sono ad esempio le note consigliere di Yves Rocher o di Avon. Nelle profumerie questa figura la trovate solo per brand medio – alti, non vedrete mai una beauty consultant per Essence per intenderci, anche questa figura è facilmente riconoscibile, indossa quasi sempre un completo total black e un qualcosa che richiama al marchio che presenta, come ad esempio una spilla o una t-shirt logata.

beauty consultant

Ho lavorato e lavoro attualmente come beauty consultant per diversi brand. Pupa, L’oreal, Maybelline, Physicians Formula e Deborah sono i marchi per cui ho prestato servizio da Coin e OVS. La beauty consultant è responsabile del corner presso il quale lavora, tiene in ordine il banco, lo rifornisce e assiste il cliente alla vendita. Fornisce una consulenza completa su make up e cosmetici dando consigli di applicazione e indirizzando verso il prodotto più adatto per le proprie caratteristiche.
Per brand importanti tipo Chanel, Dior, Clinique, Armani, questa figura fa anche da truccatrice e da consulente fragranze.
Da beauty consultant ho diversi doveri, oltre che accogliere il cliente e proporre il prodotto più in linea con le sue esigenze, offro un’assistenza totale alla vendita. Dalla prova prodotto all’accompagnamento in cassa per l’acquisto, seguo il cliente dall’inizio fino alla fine della vendita.

Un’attenzione così profonda al cliente non è una scelta, è un obbligo di questa figura.

Purtroppo la maggior parte delle persone non capiscono che chi lavora ad un espositore di un determinato brand deve far tutto e difficilmente può lasciare il cliente libero di esplorare e acquistare da solo. Tu cliente non puoi toccare tutti i prodotti, aprirli, prenderli e andare in cassa da solo, se te lo faccio fare senza intervenire ho dei richiami.
Quando ci avviciniamo per chiedere “posso aiutare?” non è certo perchè abbiamo uno spirito da crocerossine e vogliamo salvarvi, è semplicemente il nostro dovere, il nostro compito, ci pagano per questo.
Molto spesso quando chiedo alle clienti se hanno bisogno di aiuto, mi rispondono che danno solo un’occhiata, ma dare un’occhiata significa guardare e invece iniziano ad aprire tutto e a provare anche prodotti che tester non sono. E’ incredibile il numero di volte in cui ho visto signore aprire confezioni nuove, quando immediatamente accanto al prodotto scelto c’era il tester ben segnalato. Se tu apri un prodotto nuovo e lo usi, dopo quel prodotto non si può più vendere, è semplice.

Ovviamente non bisogna essere pressanti e si deve intervenire quando serve con molta delicatezza, di certo se vediamo che quando date un’occhiata mettete le mani dove non si deve, non possiamo lasciarvi libere di farlo. Il cliente è libero di guardare tutto, a patto che guardi e basta ovviamente.

Anche qui, come in ogni lavoro a contatto con il pubblico, incontrare persone maleducate è all’ordine del giorno, perchè sì, aprire prodotti e far finta di nulla di certo non è sinonimo di educazione e rispetto di chi sta lavorando. Oltretutto, come al solito, rispondere al saluto, ribadisco, è gratis!

A parte tutto, mi piace molto svolgere questo lavoro, ho un grande riscontro e fortunatamente gli episodi spiacevoli sono pochi.

Considerazioni

Quelle che ho descritto finora sono le mie esperienze come lavoratrice esterna in profumeria, per esterna intendo che non faccio parte dello staff fisso ma sono mandata lì da un’agenzia per lavorare per un marchio specifico senza occuparmi di altro.
Queste esperienze lavorative mi hanno portato a conoscere diversi ambienti di lavoro, ho girato per molte profumerie ma il comportamento ossessivo e il famoso stare addosso delle commesse così tanto detestato dalle clienti, sinceramente non l’ho mai notato. Anche le note commesse di Kiko, le più criticate, onestamente a me come cliente non hanno mai infastidito.

In definitiva, se chi lavora assume certi comportamenti è perchè deve, perchè è il suo compito e viene pagato per questo, molti clienti invece sono maleducati per scelta. Che poi dire un “no, grazie” quando viene proposto un prodotto cosa costa e soprattutto non è mica faticoso essere gentili e rispondere cortesemente ad un saluto o a un’offerta di aiuto?

Gli obblighi di lavoro li posso comprendere, l’antipatia e la maleducazione mai.

C’è da dire però che ci sono alcuni comportamenti che nemmeno io tollero, ad esempio in alcune profumerie, anche se a distanza e in silenzio, alcune commesse osservano e scrutano moltissimo il cliente in tutti i suoi movimenti, questo succede quasi sempre perchè si temono i furti. Quando sono ospite come lavoratrice nelle profumerie, mi viene spesso detto di fare attenzione che i clienti non rubino, sinceramente però guardare tutti con occhio sospetto a me non piace. E’ vero che c’è chi ruba ma non mi sembra giusto monitorare tutti come se fossero dei ladri, nei negozi che adottano questo atteggiamento non faccio mai acquisti perchè non condivido questo modo di fare. Per uno che ruba non si può trattare tutti da ladri e io preferisco comprare altrove!

E voi cosa ne pensate? Che tipo di clienti siete? Quali comportamenti vi infastidiscono e quali assumete se svolgete uno di questi lavori? Fatemi sapere nei commenti.

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